Fondi Paritetici Interprofessionali

Come ottenere una copertura totale per la formazione.

Cosa sono e a cosa servono?

I fondi paritetici interprofessionali sono stati costituiti per rispondere all’esigenza di contrastare la disoccupazione e soprattutto formare e qualificare i lavoratori affinché rispondano alle esigenze dell’azienda, siano queste strategiche che per la sicurezza sul lavoro.
Tali fondi paritetici vengono alimentati grazie al contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria, che ogni datore di lavoro versa per ogni busta paga dei propri dipendenti. Si tratta di uno 0,30% che viene, se non espressamente richiesto, ceduto all’INPS, mentre si può recuperare come già detto, per finanziare la formazione che i dipendenti sono tenuti a svolgere per la propria azienda. Tale recupero (l’insieme degli 0,30% di ogni busta paga) non può essere acquisito direttamente dall’azienda ma va raccolto appunto da uno di questi fondi interprofessionali.
Ricapitolando quindi servono a:

  • garantire ai lavoratori somministrati interventi di qualificazione e riqualificazione professionale;
  • promuovere iniziative per l’integrazione del reddito, l’inserimento o il reinserimento nel mercato del lavoro di lavoratori svantaggiati e per specifiche misure previdenziali.

Da chi sono costituiti?

I fondi interprofessionali sono costituiti dalle organizzazioni che rappresentano le Parti Sociali (ovvero le imprese e i lavoratori) più comunemente noti come sindacati… ne esistono molti di natura politica differente da quelli più noti. Queste organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori, attraverso specifici Accordi Interconfederali promuovono e gestiscono tra le varie cose, anche i fondi paritetici interprofessionali.

Formazione gratuita dipendenti

Cosa si può finanziare con in fondi interprofessionali e in che misura?

Come già detto grazie al recupero del 0,30% è possibile finanziare la formazione dei dipendenti di un’impresa, il problema è che l’ammontare degli 0,30% di un’azienda di 10 dipendenti per esempio, equivale a circa 300€ all’anno, cifra ben lontana dai 7/8000 euro che si devono spendere solo per la formazione obbligatoria.
Per risolvere questa lacuna, la soluzione è attivare l’adesione ad un fondo interprofessionale rivolgendosi ad un Ente di Formazione Accreditato che si pone da capofila nell’intento di erogare formazione a più aziende contemporaneamente assumendo e contenendo i costi, utilizzando il budget dell’insieme degli associati per le specifiche esigenze contingenti.

Quale fondo interprofessionale scegliere per la tua azienda?

In realtà dovrebbe essere la natura dell’azienda stessa ad orientare la scelta verso un fondo interprofessionale, in ogni caso l’Associazione FCS utilizza principalmente il Fondo Interprofessionale FonARCom per le sue peculiarità particolarmente duttili ma in più, gestendo oltre 2.000 aziende ed erogando formazione per quasi 20.000 dipendenti, l’Associazione FCS riesce a raccogliere i fondi necessari per fornire non solo un risparmio dato da quanto un’azienda ha accumulato durante l’arco di un anno, ma bensì una totale copertura di tutte le spese che un’azienda aderente dovrebbe sostenere per la formazione obbligatoria sulla sicurezza o professionalizzante.

Come accedere ai fondi interprofessionali?

L’adesione al fondo interprofessionale è semplice e veloce, basta chiedere al proprio Consulente del Lavoro di inserire un codice all’interno del modello Uniemens, per riuscire invece ad ottenere una copertura totale basta chiedere successivamente al proprio Consulente del Lavoro l’invio degli estremi aziendali, compreso il numero di matricola INPS, all’Ente di Formazione Accreditato, nelle Marche e in Umbria il più noto è Associazione FCS.

Link utili:
sito dell’ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro).
sito dell’ISFOL

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